La Via Flaminia da Porta del Popolo a Rignano Flaminio
- Category
- archeologico
- Country
- Italia
- Region
- Lazio
- Province
- Roma
- Town
- Roma
- Lenght
- 25 chilometri
- Time lenght
- Mezza giornata
- Difficulty
- Facile
- Compilation date
- 1993
- Author
- Maria Teresa Natale
Path
L’itinerario proposto è percorribile con l’automobile, la motocicletta e con mezzi di trasporto pubblici. Il primo tratto, da Ponte Milvio a Prima Porta, corre in parte parallelo alla pista ciclabile che costeggia il Tevere fino a Castel Giubileo. La maggior parte dei monumenti è visibile e, comunque rintracciabile senza particolari difficoltà.Description
La via Flaminia, la più importante arteria di collegamento tra Roma e il litorale adriatico, si snoda lungo un itinerario che, ricalcando antichi percorsi etruschi attraverso l'Etruria falisca, l'Umbria e le Marche, giunge come tappa conclusiva ad Ariminum (Rimini). La realizzazione di tale itinerario determinatosi nell'ambito dell'espansionismo militare romano verso il centro-nord, si pone in relazione al censore C. Flaminius il Vecchio (Liv., Epist., 20) il quale, in concomitanza con la propria censura del 220 a.C., fece attuare un tracciato viario che dalla Porta Fontinalis, ricalcando perfettamente l'attuale via del Corso, giungesse al Pons Milvius e da lì, scavalcando il Tevere, piegasse verso nord-est, arrivando a Spoleto e quindi nelle vicinanze di Ancona.
La via, oggetto di particolare interesse nel corso della seconda guerra punica per il suo valore strategico-militare, fu ampliata in un ulteriore tratto durante la censura di Ti. Sempronius nel 177 a.C., tramite la creazione di una diramazione che dal Forum Flaminii, attraverso il Passo del Furlo, giungesse a Fanum e quindi a Rimini, centro creato come avamposto per la conquista della Gallia Cisalpina, attuale Val Padana. Oggetto di restauri sotto Augusto (27 a.C.), Vespasiano e Traiano, la via Flaminia, caratterizzata da un punto di vista amministrativo da un praefectus vehicolorum e da un curator viarum preposto alla sua ordinaria amministrazione - a tale proposito Cicerone cita un certo Thermus quale curator viae Flaminiae del 65 a.C. (Att., I, 1, 2) - perse a partire dal IV secolo d.C. parte della sua importanza a favore della via Cassia. La strada continuò comunque ad essere frequentata soprattutto nel primo tratto, per la presenza di strutture collegate al culto e alla venerazione cristiana, quali le catacombe di S. Valentino e la domusculta di S. Leucio. Inoltre, pur essendo stata restaurata più volte in età post-antica (1468, 1558, 1580), si presentava nel 1800 ormai in abbandono e impraticabile per lunghi tratti.
Tourist information
L’area archeologica di Grottarossa, la villa di Livia a Prima Porta, il casale di Malborghetto sono visitabili su prenotazione: rivolgersi alla Soprintendenza Archeologica di Roma, Servizio per la didattica, piazza delle Finanze 1, 00185 Roma, tel. 064880856.
Bibliography
G. Messineo, La Via Flaminia da Porta del Popolo a Malborghetto, Roma 1992.